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Monthly Archives: gennaio 2009

C’era un giorno in cui mi accontentavo di fuggire dietro casa: il mio concetto di libertà era su scala molto piccola. C’era già però, è non è così comune per un bambinetto sentirsi ardere dentro la volontà di andare lontano.

Oggi non riesco più ad accontentarmi: è come se volessi esplorare e ributtare tutto in gioco, anche me stesso, quasi rischiando la mia stessa vita.

 

Ieri mattina ero a Milano per questioni universitarie, ma la volontà di andare oltre confine, di superare ogni tipo di barriera concettuale e ogni purezza, mi hanno portato ad attraversare un mondo affascinante, da me inesplorato e decisamente approfondibile.

Ho osservato e toccato con mano la povertà, la disperazione, la fame, le ubriacature di quei poveri barboni che cercano disperati un posto caldo in una freddissima stazione. Ma ciò di cui vado più fiero ed orgoglioso sono le due ore e mezza passate con un gruppo di extracomunitari tunisini. In particolare ho scambiato idee ed opinioni con Anil.

 

Trentuno anni (ma ne dimostra molti meno), fisico e volto da fotomodello, scappato dalla Tunisia a soli 16 anni, ha vissuto in Italia per altri 16 anni ma 5 di questi li ha passati in galera. Ha spacciato, ha fatto piccoli furti, ma non ha mai violentato, non ha mai picchiato, non si è mai drogato. Nel nostro paese ha preso il diploma di pizzaiolo ed ora (ma da poco) può permettersi uno stanzino senza riscaldamento e senza bagno funzionante nella periferia del capoluogo lombardo. Prima ha dormito al freddo, senza nulla per potersi scaldare a parte la birra (la stessa che abbiamo bevuto insieme durante la chiacchierata).

Mi ha parlato tanto di religione (“perché se siamo qui è solo grazie a Dio”), di politica (“se rubano loro, perché io non posso farlo?”), di amore (“sono stato cinque anni con una ragazza tossicodipendente, ho lavorato per pagarle le cure, le riabilitazioni e le ho regalato una vita dignitosa, poi mi ha lasciato perché i suoi genitori dicevano che ero ‘uno straniero’”), di pregiudizi (“se chiedo ad un italiano una sigaretta lui non me la darà mai, anche se ce l’ha”) e di altro tipo di pregiudizi (“perché i gay non vogliono essere chiamati ‘froci’? Tanto è la stessa cosa!”), di leggi (“al mio paese i froci li ammazzano, gli tagliano la testa, ed è giusto così, perché un gay è contro natura”), di nascita della Terra (“Adamo ed Eva li ha mandati qui Dio e se siamo qui è grazie a loro ed ai loro figli”), di guerre (“ricordati quello che ti dico: “presto scoppierà la terza guerra mondiale e sarà tra musulmani, Italia ed America”).

“Gli arabi sono forti, hanno ricchezze, non si abbassano”: per quello, lui dice, per Bush è stato impossibile risultare vincente e positivo nella bislacca scelta di invadere l’Iraq.

“Dov’erano le armi nucleari?” – si chiede – “e perché 3000 morti causa Bin Laden no ma 30000 civili iracheni si?”.

In alcuni casi mi sono ritrovato imbarazzato e incapace di difendere le scelte del mio paese e dell’occidente.

Nel momento in cui si lamenta per il poco lavoro decido di chiedergli perché non torna in Tunisia. La sua risposta è inaspettata: “perché quando sono venuto in Italia ho lasciato i miei genitori, i miei amici, i miei fratelli dicendo loro che qui sarei stato meglio. Io sono un uomo con le palle, piuttosto dormirò per il resto della mia vita in questo parco, ma non tornerò a chiedere pietà ai miei genitori”. Conclude parlando di sua mamma: “Tutti i giorni mi chiama e mi dice <<Io voglio vederti prima di morire>>, ma io non tornerò da lei finché non avrò messo da parte dei soldi con il lavoro”.

E se morirà presto, non la vedrai mai più? “Certo che la rivedrò, ma da qualche altra parte lassù”.

 

L’ho salutato dandogli la mano e augurandogli buona fortuna, come al resto del suo gruppo che è rimasto in disparte, ascoltando incuriosito. Ci sono tante altre cose di cui abbiamo parlato, ma al momento vorrei concentrarmi sul differente concetto di libertà che c’era tra me e lui: per lui la libertà era quella di poter lavorare, per me la libertà è poter uscire dai paletti, è poter esplorare. Tutte cose che lui ha DOVUTO fare, mentre io VORREI.

 

Ieri ho imparato ancora di più che c’è un mondo, la fuori, che è dominato dai pregiudizi. Che è dominato dalla non volontà di confrontare le nostre idee o, meglio, le nostre convinzioni.

 

C’è un mondo che Anil non ha paura di scoprire, perché lui partirebbe per un altro Stato europeo oggi stesso, “tanto so come funziona, so sopravvivere”.

Lo ammiro, e vorrei tanto fare come lui.

E come in ogni giornata sbagliata, e come in ogni giornata di quelle che ogni tanto mi fanno visita, io scrivo canzoni. Queste risalgono ad oggi:

"LA STRADA GIUSTA"
Non ho più tempo per gridare al mondo quanto difficile è stato
Quante lacrime e sudore per aggrapparmi all’ultima chance
Non ho in testa nessuna preghiera, perché da sempre ne faccio senza
Ma se un giorno tu vorrai aiutarmi saprai almeno che cosa ho combinato

Convinto nel credere che prima o poi la voglia arriverà
Di asciugarmi il viso e prendere tutto con un sorriso
Sarà perfetto camminare per strada e vedere la gente fare come me
Ma non saprò di preciso quante persone staranno seguendo te
E quante staranno venendo con me

Ho bisogno della strada giusta
Per sfogare il mio passato
Rinascere in fondo non è poi impossibile
Basta solo mettere il seme
Arriverò piano piano a destinazione
Ma con altre scelte
Rivendicherò la mia vecchia vita
Portandomi alle stelle

Avvicinandomi al dolore capisco il significato
Imparare a credere che il meglio debba ancora arrivare
Se sono qui, se sto scrivendo, lo devo solo a me stesso
Se ancora adesso mi tengo sveglio è perché non voglio fingere di non voler vivere
Non voglio dare l’impressione di avvicinarmi al dolore per compatire me stesso
Sto solo prendendo la strada sbagliata, consapevolmente canto

Ho bisogno della strada giusta
Per sfogare il mio passato
Rinascere in fondo non è poi impossibile
Basta solo mettere il seme
Arriverò piano piano a destinazione
Ma con altre scelte
Rivendicherò la mia vecchia vita
Portandomi alle stelle

Regalami il tuo consiglio per indicarmi dove ho sbagliato
Stringi forte il mio petto e fatti sentire qui
Perché ho bisogno che tu abbracci la mia esistenza
E con il tempo la comprendi, ne capti la sua essenza
Abbracciami ancor più forte e mi sentirò salvato
Mi basterà sentirti ridere per smettere di piangere
Non chiederò nient’altro ancora
Ma solo che tu non stia scappando da questa infelicità

Ho bisogno della strada giusta
Per sfogare il mio passato
Rinascere in fondo non è poi impossibile
Basta solo mettere il seme
Arriverò piano piano a destinazione
Ma con altre scelte
Rivendicherò la mia vecchia vita
Portandomi alle stelle

"BAMBINO ANCH’IO"
Rimpiangerai quando tutti correvan tra le nuvole del cielo
Rimpiangerai quando tutto sembrava altro che un colore nero
Rimpiangerai quando potevi cantare e pensare di essere ascoltato
Rimpiangerai ogni momento in cui,
ti sembrava di essere soltanto con te…

Sono stato bambino anch’io,
ho provato a giocare anch’io,
mi divertivo a vincere,
e a ridere del rischio di perdere,
di soffrire per una farfalla
privata delle sue ali,
non sapendo che un giorno quella farfalla sarei stato io.

Ricorderai quelle mattine in cui il buongiorno del nonno era il regalo più grande
Ricorderai ogni ballo imperfetto, espressioni d’affetto verso te stesso
Ricorderai e ascolterai quella voce flebile, ma piena di idee,
per un futuro che ne è senza.

Sono stato bambino anch’io,
mi ricordo le corse anch’io,
quando correvo per cadere,
e non per poterti superare,
quando ascoltavo il rumore dell’aria
respiravo il profumo di gioia
piangevo senza farci caso
senza sapere che un giorno
ogni lacrima sarebbe stata disagio.

E per poterti vendicare, io scrivo questa canzone,
comandare il tempo non si può fare,
ma alla memoria non è impedito ricordare,
quando a dieci anni eri bambino anche tu,
e gridavi a testa in giù,
scalavi montagne poi tanto c’era la discesa
e non immaginavi che in futuro sarebbe stata solo salita.

Sono stato bambino anch’io,
e ti ho voluto bene anch’io,
con i miei giochi facevo il cantante,
sognavo gente vicina e distante,
spettacoli dalla mattina alla sera,
tanto nessuno si lamentava,
avevo una gran voglia di cantare,
e ora quei momenti io voglio ricordare…

Cantando!!!
Cantando!!!
Cantando!!!

"Ora che sono mezzo inguaiato,
e che ho deluso le tue speranze,
vieni di corsa, mi hanno avvisato,
per dirmi in faccia le tue sentenze!

Padre davvero lo vuoi sapere???
Se tu non vieni mi fai un piacere!!!"

Iniziare la giornata con una telefonata di quelle che vedi solo nei film non è certo il massimo della vita. Non avere MAI voglia di andare a dormire alle cinque del mattino e non avere MAI voglia di alzarsi alle quattordici del pomeriggio è preoccupante. Anche se oggi, per impegni presi precedentemente, mi sono imposto non più di quattro ore di sonno.

"Che son tuo figlio lo sanno tutti
Domani i giornali con la mia foto
Ti prenderanno in giro da matti…
Ah, non mi avessi mai generato!"

Mi sto lentamente abituando a questa vita da single, senza nessuno in casa. Sarà dura, lo so, riprendere la quotidinità del suo ritorno. Sono stato abituato così: a vivere da solo. Mi sono sempre gestito da solo, ho sempre fatto la pasta da solo come ho sempre dormito da solo. Quindi, quando mi si regalano ben due settimane di completa solitudine, mi illudo che sarà sempre così.

Non sono orgoglioso di me stesso, oggi. Non sono felice di quasi nulla di ciò che sto combinando. Piano piano piano… respiro.

CAZZO… TIRATI SU LE MANICHE!!!!!!

Ed ora… come faccio?

Hai detto di me:

"Sei fondamentalmente una persona inquieta
in tutti i sensi
sei un vulcano di energia
che sfoghi attraverso le tue passioni
ma allo stesso tempo hai un gran numero di paturnie,preoccupazioni e responsabilità
che t rendono insicuro
spesso t accontenti delle cose che ricevi
anche se probabilmente senti che meriteresti di piu
sei una persona
molto impaziente delle novità , buone o cattive che siano
e ti stupisci di fronte alle sorprese e al mutare della vita
sei attratto dalla normale anormalità ossia da persone atipiche che rientrano però nel tuo canone di "bellezza"
poi che spicchino per bontà, pazzia, sincerità ecc ecc
nn importa
ma tu le adori
la tua grande missione
oltre a rendere felici gli altri e te stesso
è in principal modo esprimerti e farti capire
anche se sai che qualcuno t capisce gia senza una parola, con uno sguardo
t sottovaluti anche se sei consapevole delle tue grandi potenzialità
e spesso quest’insicurezza
t fa scivolare gli eventi addosso
"

Posso dirlo io?! Che bello… EVVIVA "CONOSCERTI" 🙂
Questo intervento è solo per te!!

Ultimamente capita di scrivere davvero molto poco. Non so bene il perchè: forse è un bene visto che quando scrivo solitamente è per sfogare i miei cattivi pensieri. Forse è un male, perchè sento che sto perdendo quel "qualcosa" di me e lo sto perdendo a favore di nulla, e questo mi preoccupa.
Rimane inalterata la mia perplessità di fronte ai prossimi appuntamenti della mia vita, ai prossimi mesi. Non voglio prendere tutto con negatività, anzi faccio sempre il possibile perchè questo non accada. Spesso non è facile controllarsi e controllare gli eventi intorno a noi. Capita sempre e comunque qualcosa e la testa, insieme al cuore, non possono mai stare tranquilli.
Mi aspettano quindici giorni di completa solitudine-casalinga, dato che sono solo a casa da stasera. Intorno a me, come hanno detto i telegiornali, come molti hanno potuto constatare con le loro mani, i loro guanti, le loro cuffie ed i loro giubbotti, mi circondano centimetri di neve record, perchè questa non è una neve qualunque: è neve record. Mai vista una nevicata così, non tra quelle che mi posso ricordare. Oggi pomeriggio abbiamo fatto qualche foto con Monio e Bicio, tanto per avere un ricordo di questo evento atmosferico.
Sabato 17 si va a ballare… ne sento un estremo bisogno, anche se ho paura che questo bisogno non venga capito. D’altronde, ad essere sinceri, le mie valvole di sfogo sono spesso complicate e irraggiungibili. E quella di ballare rimane una delle principali, seppur non sia la migliore.
Il 2009 è cominciato con un ultimo dell’anno soft, molto. Sono sincero: avrei preferito fare altro. Ma d’altronde, essere Amici significa anche adeguarsi alle scelte degli altri, soprattutto quando le scelte sono limitate ad… una. Ma tant’è, è stato comunque piacevole. Certo, cambiare un po’ aria mi avrebbe fatto decisamente bene, avrei evitato di pensare a certe incolmabili mancanze, ma avrò modo di recuperare.
Ho voglia -tantissima- di farmi una bella vacanza. Sento di meritarmela. Ho voglia di partire, tantissima. Spero che la prossima estate mi regali un viaggio memorabile. Lontano da qui, lontano da dove? Lontano da chi? Lontano da me? Lontano dal cuore! Sarebbe l’ideale. Prossime date importanti: 28 gennaio esame di Information & Comunication Technology; 30 aprile concerto di Tiziano Ferro; 7 febbraio inizio secondo semestre di università.
Metterò la testa aposto?
 
P.S. Dilemma: ma dove cazzo scrivo? Su Facebook o sullo Space? Che palle!!
 
[questo intervento è pubblicato anche sul mio spazio privato e personale di Facebook]
Ehi, è quasi un mese che non scrivo un intervento su questo sfruttatissimo blog. Diciamo che la mania di Facebook mi ha ormai contagiato, mentre le novità dei blog mi rendono perplesso e mi hanno un po’ allontanato da tutto quello che era il mondo di Windows Live. Ma comunque, non trovo posto migliore di questo spazio per augurare a tutti un sereno 2009, che possa portarvi un po’ più di serenità. Per quanto mi riguarda, sono felice che il 2008 ci abbia salutati. E’ stato un anno difficile, pieno di lavoro, studi e disgrazie. E’ finito con un in incidente in macchina la mattina di Natale. Meglio non poteva concludersi, no?
Avendo lavorato sia il 31 che il primo, ho fatto un ultimo dell’anno "soft" ma molto carino, passato con Bicio e Cristian.
 
Ora (sono le otto di mattina) fuori da questa casa c’è la più grande nevicata che io abbia mai visto. Tutto bloccato. Presto metterò le foto. E’ MERAVIGLIOSO!!!!