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Monthly Archives: dicembre 2008

Ed è così che il 2008 volge al termine: con la mia vita completamente sballata, con orari che non rispetto più (vado a dormire all’alba e mi sveglio a metà pomeriggio), con una voglia sfrenata di potermi esprimere con l’arte che più mi appartiene (il canto) e con una tiepida e insoddisfacente quiete in attesa della prossima tempesta. Fuori c’è la neve (ne è caduta tanta in queste due settimane), il cielo è chiaro anche di notte, le luci del Natale che una volta avrebbero reso magica l’atmosfera ed ora mi inducono semplicemente a pensare che è arrivato il mio ventesimo Natale, che dovrò comprare i regali, che ci sarà da abbuffarsi, che festeggeremo un nuovo anno.

Questo 2008 lo iniziai seduto su un divanetto di una discoteca tamarra a sbaciucchiarmi una ragazza, con accanto a me altri amici o pseudo-tali che sbaciucchiavano.

Non so come finirà (i progetti per i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno sono ancora in alto mare) ma so con certezza che spero che finisca presto. E’ stato difficile superare la maggioranza degli ultimi 349 giorni, è stato difficile mantenere sul viso un inalterato sorriso che qualche volta mi ha nauseato, altre volte ha giustificato dei miei comportamenti, altre volte ancora ha solo fatto capire a chi mi conosce veramente che era tutta circostanza.

 

Amore che vai, amore che vieni

Amo amare. Mai come quest’anno questo misterioso sentimento che è l’amore ha condizionato la mia vita, i miei progetti, il mio passato ed il mio presente.

Ho speso ore ad ascoltarmi e capirmi, cercando di trovare una soluzione a questa insofferenza che mi ha tolto spesso il respiro e le lacrime, lasciandomi nudo e crudelmente abbandonato.

C’è stato il nostro amore partito sul good viewer, quello che ha contraddistinto settimane e settimane, quello che mi ha permesso per la prima volta di baciare tante volte su un’automobile quante non era mai successo. La nostra storia è stata li, su quell’auto, ad appannare i vetri di un’estate contraddistinta dal lavoro. La nostra storia è stata sempre all’insegna del “ci saranno tempi migliori”, del “rifugiamoci dove nessuno ci troverà mai”, del “tempo al tempo”. La nostra storia rimane all’interno del mio cuore con ricordi prevalentemente positivi; la nostra storia rimane dentro la mia testa come una serie di interrogativi ai quali ancora non ho trovato risposta; la nostra storia rimane solo e soltanto nostra, perché solo noi sappiamo quanto ci è servita e quanto ci abbia aiutato a proiettarci verso un “futuro amoroso” diverso, finalmente chiaro (per te) e nuovamente complesso (per me).

L’amore ha finalmente allargato le braccia quest’anno: “ti amo: accoglimi”. Ma ha trovato soltanto porte chiuse, ha trovato soltanto una disperata ricerca verso una soluzione introvabile. Ma ha alleggerito la mia coscienza e la mia testa. Spaventoso, per certi versi, ma positivamente irripetibile per altri. Si cresce, ed anche questa è una nota positiva, no? Ti amo incondizionatamente, perché voli intorno a questo assemblaggio di amore, solitudine, pazzia ed estro che mi contraddistingue. Grazie.

 

Le due "Tà": maturità ed università

Finalmente il 2008 mi ha regalato il diploma! Sei anni passati a rincorrerlo, a vederlo come un’utopia, come un pezzo di carta inconquistabile.

Bruttissime circostanze: un’intera classe arrivata all’esame con 1 in economia aziendale, un intero collegio docenti contro di noi ed una voglia di studiare che sfiorava lo zero. Chi durante l’anno ha fatto quel qualcosa di più (come me) ce l’ha fatta, chi ha studiato solo all’ultimo è rimasto tra quelle gialle mura (la maggioranza). Forse non si era mai vista una percentuale così alta di bocciati all’esame di stato, ed io sono felice e fortunato di aver fatto parte di quella piccola percentuale che contraddistingue coloro che ora lavorano, cercano un lavoro o frequentano l’università.

Mai dimenticherò quelle intere giornate e nottate di giugno passate a studiare con Cristian (arrivava alle 9 e se ne andava alle 12,30) e con Bicio (suonava il citofono alle 14 e lo salutavo alle 2 della notte). Mai dimenticherò tutti quei riassunti, quelle sottolineature sul libro, il caldo che invadeva una cucina irriconoscibile, la pila di libri che metteva angoscia solo a guardarla. Mai dimenticherò la preparazione della tesina con Cristian, l’inutilità della comparsa di Mandi a casa mia, le informazioni segrete che trapelavano di professore in professore, di studente in studente. Mai dimenticherò la notte prima degli esami prima in macchina con Bicio e poi davanti al PC tutti connessi su Messanger in una snervante ed inutile attesa che mettessero le tracce su internet. Alla fine feci il tema sugli SMS e parlai anche della storia d’amore dei miei nonni: io ero contento e la prof mi diede un 13/15. La seconda e terza prova fuggirono senza lasciare il segno, l’orale fu più tranquillo del previsto. Sono uscito –come quasi tutti- con 62 e ne vado fiero: non tanto dal punto di vista dello studio ma per tutto quello che ho speso per quella scuola, per quello che mi ha regalato e mi ha tolto, per le lacrime e le risate. 62 è il voto ideale: in quei sei anni avrei potuto fare di meglio. Ciò che più mi preme specificare è che il rapporto con i miei ex compagni di classe è rimasto intatto con molti: Cristian, Adriana, Giusy, Valeria sono coloro che sento e vedo di più. Ricordo e rivedo con piacere anche colleghi di altre classi (su tutti Martina ed Erika) e i professori. La prossima settimana canterò al concerto della mia ex scuola: sono emozionato ed orgoglioso di esserci.

L’inizio dell’università è arrivato nel momento peggiore dell’anno, quando il mio quadro psicologico e la mia forza erano praticamente sottoterra. Non ho saputo alzarmi, non ho saputo evitare di lasciarmi andare, non ho saputo tirare fuori le unghia come debbo fare spesso. Rimando a gennaio, farò finta che quello sarà il vero inizio. Mi conosco, so che posso dare molto, ma so che devo essere sufficientemente sereno. Per ora il mio essere uno studente equivale a dire che non ho smesso di sperare. I fatti devono ancora arrivare: spero che il 2009 inizi proprio da un cambiamento radicale sotto il profilo universitario. Ne ho bisogno e ne hanno bisogno i miei genitori. E’ il mio primo desiderio, ora.

 

Tanto lavoro e niente vacanze

Dopo Rimini nel 2006 e Barcellona nel 2007 è stato difficile quest’anno rinunciare alle vacanze e sopportare la radio (“autostrada in tilt per tutti gli italiani che vanno in vacanza”), gli amici (“domani parto”, “ciao sono in Puglia e mi sto divertendo un sacco”, “vado in Marocco in mezzo ai cammelli”, “faccio i bagni nel mare e poi mi distendo in spiaggia e mi rilasso come non mai”). Io ho passato intere mattinate, pomeriggi e serate a portare caffè, cappuccini, preparare vassoi di liquori e cocktails, coca cole e succhi di frutta, sbrogliare tavoli e pulire pavimenti. In poche parole: ho sgobbato.

E’ stata l’esperienza lavorativa più lunga, positiva e gratificante della mia vita. Mi sono stancato come non mai, ma mi sono divertito tantissimo. Ho conosciuto colleghi simpatici e gentili (mitica Elisa bionda, mitico Jack, mitica Tila), ho avuto la fortuna di avere due “superiori” (Maurizio ed Elisa riccia) disponibili e rispettosi. Mi tengo nel cuore l’affetto di alcuni clienti, l’antipatia e l’arroganza di altri. Tengo soprattutto nel cuore la soddisfazione che provavo ogni volta che attraversavo la strada che dal bar mi portava al parcheggio: pensavo che le mie gambe cedevano, ma che avevo lavorato e avevo guadagnato la mia paga. Ero contento a tal punto che mi è sfiorata spesso l’idea di lavorare invece che intraprendere il cammino universitario (e capita ancora ora di farmi la fatidica domanda: “cosa sarebbe successo se…?”).

Sono –come per la scuola- orgoglioso di aver mantenuto i rapporti con il bar e di poterci lavorare saltuariamente (nelle feste di Natale torno). Forse unico caso dell’anno in cui ripeterei l’esperienza.

Voglio aggiungere che questo lavoro mi ha regalato la conoscenza di una persona che finita l’estate, per qualche settimana, mi ha buttato fuori casa “a calci in culo”, spronandomi a riprendermi e non lasciarmi andare. Ci è in parte riuscita. Peccato per il brutto finale.. La ringrazio comunque per ogni cosa buona che ha voluto fare per me.

 

Incontri speciali

Ho passato gli ultimi dieci/quindici anni della mia vita a “seguire” artisticamente sette persone: Ambra Angiolini, Loredana Bertè e le Spice Girls. Il 2008 mi ha regalato la possibilità di vedere tutte loro dal vivo.

Il 4 gennaio, insieme a Bicio, Marco e Francesco, ho avuto la fortuna di vederle in concerto a Londra alla 02 Arena in una delle date londinesi del loro tour di addio (o reunion tour, vedete voi). Era la prima volta, a dieci anni dall’acquisto della musicassetta “Spiceworld”, che le vedevo dal vivo. Un onore essere nella loro città, in mezzo ad altri 19.999 fans a cantare le hit con le quali sono cresciuto. In “Viva forever” pelle d’oca ed un paio di lacrimucce.

Degna di nota l’esperienza londinese in generale: due notti in aeroporto ed un veloce giro turistico per la capitale inglese. Bel ricordo.

Loredana Bertè l’ho conosciuta a Milano, negli studi Rai di Mecenate, dove io e Bicio abbiamo preso parte come pubblico alla trasmissione “Scalo 76”. Sapevo di non assistere a un vero e proprio concerto quindi mi sono ritenuto soddisfatto di averla vista a due centimetri da me ed aver conquistato un suo autografo e uno scatto con me.

Infine Ambra: io e mia cugina come pubblico di TRL è qualcosa di memorabile. Lei contraria, io felicissimo. Ambra che in diretta tv si siede di fianco a me, mi da la mano, mi coinvolge nei suoi sketch è qualcosa di strepitoso!! Lei bellissima, gentilissima, disponibilissima. Un altro ricordo da conservare ed un ringraziamento alla mia cuginetta per avermi accompagnato in questa pazza pazza esperienza in quel di Milano.

 

Incolmabile mancanza

Il 23 settembre se ne è andato per sempre colui che era uno dei più grandi punti di riferimento della mia vita: mio nonno. La sua sofferenza si è fatta più bastarda dall’inizio dell’estate, quando io ho finito la maturità. Sono state settimane brutte, passate a stargli vicino un po’ a casa, un po’ in ospedale. Sono state settimane in cui non ho riconosciuto mio nonno ma ho capito quanto la malattia possa condizionare il nostro cervello, il nostro corpo, la nostra memoria. Sono state settimane in cui ho sperato che se ne andasse presto, perché non meritava quella sofferenza, perché non volevo che stesse male.

Pensavo di essere pronto ad affrontare quel momento, pensavo di resistere… ma non ci sono riuscito. Ho scoperto cosa vuol dire perdere una persona veramente importante e mi rendo conto che è quanto di più brutto possa capitare.

Mi manca, mi mancano i suoi sorrisi ed i suoi modi di dire, mi mancano i suoi cappelli ed i suoi maglioni, mi manca vederlo seduto sulla poltrona a dire la sua su ogni avvenimento, mi manca saperlo davanti alla tv a vedere il Giro d’Italia, mi manca vedere il mio telefono che riceve inaspettatamente una chiamata dal suo cellulare. Mi manca poterlo vedere e saperlo con noi e con la nonna. Ma ho i ricordi, che sono indistruttibili e incomparabili. Ho la sua foto qua con me, ho i suoi incredibili diari che ha scritto con una chiarezza, una vena artistica e una completezza che non mi aspettavo. Lui è le lacrime che scendono dal mio viso ogni volta che sono solo e parlo o scrivo di lui. Lui è con me.

Cosa penserà di me?

 

Varie ed eventuali

Come tradizione, concludo ricordando che questo è stato anche l’anno della conferma della profonda amicizia con Bicio, del bene che voglio alla mia grande cugina (quest’anno diciottenne!) ed alla mia famiglia tutta, l’anno in cui ho realizzato i miei primi videoclip, l’anno in cui per la prima volta qualcuno ha coverizzato un mio brano, l’anno in cui ho pattinato per la prima volta, l’anno in cui mi sono spogliato sul web, l’anno in cui ho cantato al Teatro Arlecchino ed è stata un’emozione forte ed intensa, l’anno in cui la Bertè mi ha fatto ammattire a Sanremo, l’anno in cui Ambra è tornata in tv, l’anno in cui sono stato sotto la doccia per ore piangendo, l’anno in cui “Il solito sesso” ha avuto 6000 visualizzazioni su Youtube, l’anno in cui ho sperato per la prima volta che le superiori non finissero, l’anno in cui sono scappato di casa per dieci giorni, l’anno in cui la fine di tutto non mi è mai sembrata così vicina, l’anno in cui sono finito al pronto soccorso dopo un attacco di ansia, l’anno in cui sono diventato un Coccodrillo Bianco, l’anno in cui io e Monica abbiamo festeggiato i nostri compleanni in discoteca, l’anno in cui sono stato a San Siro ad assistere ad una partita dell’Inter (!), l’anno in cui Luca ha rischiato la vita in un incidente, l’anno in cui ho avuto la possibilità di fare piacevoli conoscenze virtuali con Martina, Daniele, Davide.

 

In conclusione: se quello passato era stato un anno di profondi cambiamenti, questo è stato di transizione. Lo voglio definire così.

In altre parole: spero che il 2009 sia diverso. E’ un augurio.

Li conosco i segnali di uno stato d’animo di quelli che mi fanno spesso compagnia, che ancora non ho imparato a domare. Ci vorrebbe una frusta lunga e spessa, perchè essi sono sempre in agguato. Quando si muove la gamba velocemente, il cervello non ha più il controllo di se, le braccia tremano e le dita vogliono scrivere, la voce vuole cantare, la sudorazione aumenta.
Riuscirò a risollevare le mie sorti da questo oscuro tracciato che mi sto disegnando davanti a me? Sarò capace di chiudere definitivamente un capitolo contrassegnato da svogliatezza e voglia di fare tutto ciò che non sto facendo? Sarò capace di dimostrare a me stesso ed agli altri che la sofferenza che mi ha invaso non sarà così bastarda da farmi sbavare dalla delusione?

Cosa starai pensando tu di me?

Quando mi sono alzato ieri mattina non avrei mai immaginato che la giornata stata all’insegna della sportività e soprattutto sarebbe stata ricordata da me come il giorno in cui ho provato il maggior numero di sport! In ordine: pattinaggio, bowling, calcio balilla, freccette. Luoghi: Montebello (all’Iper), Tortona (bowling e calcio balilla), Salice Terme (le freccette al Fradiavolo).

Per quanto riguarda il pattinaggio è stata la primissima volta in cui ho indossato i pattini e la primissima volta in cui ho preso una culata per terra (UNA SOLA!) causa una ragazza che mentre stavo tentando di fare mezzo metro mi ha chiamato per nome ed io come uno stupido mi sono girato e … pom … sono caduto! Per quanto riguarda gli sport ecco una specialissima tabella con tutti i risultati!

Bowling

CIMG3803 1° partita 123 punti
2° partita 106 punti
TOTALE PUNTI BICIO: 229
q1338272824_2168 1° partita 85 punti
2° partita 65 punti
TOTALE PUNTI BIDO: 150
q1387996589_214 1° partita 117 punti
2° partita
 
98 punti
TOTALE PUNTI MALVO: 215
  VINCITORE ASSOLUTO: BICIO  

 

Calcio balilla

CIMG3803
q1325667042_4026 

BICIO
VS
ADRI

VINCE:
BICIO

q1325667042_4026q1387996589_214
q1338272824_2168CIMG3803
ADRI & MALVO
VS
BIDO & BICIO
[due partite]

VINCONO ENTRAMBE LE VOLTE ADRI & MALVO
q1387996589_214
CIMG3803 

MALVO
VS
BICIO

VINCE:
BICIO

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q1325667042_4026q1338272824_2168

MALVO & BICIO
VS
ADRI & BIDO

VINCONO MALVO & BICIO

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q1325667042_4026CIMG3803
BIDO & MALVO
VS
ADRI & BICIO
[due partite]
VINCONO ENTRAMBE LE VOLTE ADRI & BICIO

 

Freccette

Prima gara Seconda gara Rivincita
perdenti
Malvo VS
Bido
Adri VS Malvo GARA FINALE
ALL STARS
1° POSTO
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1° POSTO
q1325667042_4026
1° POSTO
q1387996589_214
1° POSTO
q1338272824_2168
1° POSTO
q1387996589_214
1° POSTO
q1387996589_214
2° POSTO
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2° POSTO
q1338272824_2168
2° POSTO
CIMG3803
2° POSTO
q1387996589_214
2° POSTO
q1325667042_4026
2° POSTO
q1325667042_4026
3° POSTO
q1387996589_214
3° POSTO
CIMG3803
      3° POSTO
q1338272824_2168
4° POSTO
q1325667042_4026
4° POSTO
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      4° POSTO
CIMG3803

 

Il vincitore di tutta la giornata è BICIO con 7 VITTORIE, seguono Malvo con 6 vittorie, Adriana con 5 vittorie (nonostante non abbia giocato a bowling) e Bido con 2 sole vittorie (viva le freccette!!!).

Sono sconvolto da questa novità di Windows Live. Il nuovo Messanger per ora mi fa cagare, carina invece l’idea di poter scrivere il blog attraverso il Writer!