Quando fuori è buio e la pioggia risuona all’interno di questa fredda stanza, quando la canzone che hai in sottofondo è il simbolo di un periodo molto lontano, addirittura cinque anni fa, vuol dire che qualcosa, stasera, non va.
Ero piccolo, così piccolo, così incredibilmente impaurito dal mondo, così eccessivamente spaventato dalla negatività, dai paragoni, da quello che c’era intorno a me. Mi chiedevo cosa avrei fatto nella mia vita, non ne avevo idea, mentre tutti gli altri sembravano aver trovato la loro strada che poi magari hanno ritenuto sbagliata negli anni a venire. Sulla soglia della porta tiravo un bel respiro, mettevo su la musica ed uscivo: camminavo, camminavo, continuavo a fare passi, a nascondermi, a rifugiarmi per tutte le ore del mattino, dalle sette e mezza, al freddo, sotto la pioggia, in mezzo alla nebbia. Non volevo essere visto, non volevo che qualcuno sapesse che esistevo.
Scappavo di casa, sbattevo la porta, chiamavo quell’amica, quella persona che non so che fine abbia fatto.
C’era una volta e per fortuna c’è ancora una favola, una magia tutta nuova.
Queste parole erano solo un’ anteprima. Ricordo quel concerto, in quel pub, con quel maglione rosso, con quell’atmosfera incredibile e nuova per me, con quella dedica, con un sacco di timidezza. Da li fu un disastro. La mia vita degenerò: vivevo ore in cantina, dormivo sulle scale, facevo viaggi a vuoto, andavo sul lungofiume in mezzo ai drogati e agli ubriachi, o perlomeno in mezzo a quello che di loro rimaneva.
Iniziavo a fumare, ma non sapevo nemmeno cosa volesse dire. Non mi godevo la sigaretta, era solo un modo per ‘confondermi’, incoerentemente a quei ciuffi biondi che m’ero fatto per farmi notare, per essere diverso, perchè forse è quello che mi sentivo. Diverso ee solo, abbandonato.
Sono passati anni, mi sono costruito una corazza incredibile ed ho ristabilito dei paletti da non poter superare per vivere, per quel che è possibile, una vita serena. Non so se ci sono riuscito male o bene. Forse dipende dai casi.
Alcune volte ripiombo in quel periodo, soprattutto quando riascolto questa bellissima voce che mi dice "prova a dipingerti un quadro senza sapere disegnarti nè sapere come" … ed io un quadro me lo sono davvero disegnato senza sapere disegnarmi nè sapere come. Un dipinto un po’ sfocato, un po’ incerto, denso di colori scuri e autunnali come quella pioggia che risuona in questa stanza fin dall’inizio di questo quadro.
Addormentati, che è tutto tranquillo, e non c’è niente… non c’è…
P.S.
Gloria ha accettato molto volentieri l’invito per i Vanilla Sky… ci vanilliamo di brutto a novembre!
Oggi ho mangiato da Bicio e siamo rimasti insieme fino a cena… è sempre un delirio quando mangio là… Free Church si sfoga e me ne tira fuori di ogni, credo che mi odi. L’atmosfera da baita di montagna del bar è stata perfetta per i discorsi che ci siamo messi a fare… davanti ad un Estathè congelato (ma perchè non qualcosa di caldo?? perchè??)… Bicio e l’Alfetta… perfetti! Complimenti!
Ma che fine ha fatto Sveva??
The Funto