Ah si, che si tratta di apparenza non finirò mai di dirlo: quando tutto e tutti sembrano tranquilli e sereni poi accade sempre un momento che ti fa capire quanto sia facilmente e inesorabilmente attaccabile e sconfitta la calma.
Sono stati giorni davvero degni di nota, fin dal mercoledì di Halloween quando io e Bicio abbiamo vissuto una giornata intensa davvero bella. Mi ricordo che c’era il sole ed eravamo felicissimi per la veglia al Metropolitan della sera. Mentre lui pranzava io sono andato da solo a fare un’ oretta di shopping e sono riuscito a trovarmi solo un paio di jeans nuovi, ma sempre meglio che niente. Alle 14.30, un’ ora dopo la fine della scuola, eravamo di nuovo insieme per un drammatico e complicato ma divertentissimo viaggio in auto (io ero alla guida) verso Pavia, da Marcolino, per l’Universo Uomo Donna di cui tanto abbiamo sentito parlare. Ho come nostalgia di quel momento perchè è stata come una piccola gita, un piccolo ritorno a quest’estate quando non smettavamo di girare, di andare ovunque, anche fino a Barcelona!
Marco è un grande, è il migliore sulla piazza nel suo lavoro ed ha un carattere particolare, che (forse solo a me) fa tenerezza ed è come se tutto quello per cui è conosciuto fosse una barriera per nascondersi da qualche insicurezza o non so che cos’altro. Tiene a fare il meglio per chi si fida di lui e già questo è un enorme merito. Alcune volte penso a come è strano il destino che ti porta a ritrovare nella tua vita persone con le quali magari hai condiviso anni ma con le quali non hai mai avuto rapporti splendidi (ne parlerò dopo) o rapporti che sarebbero potuti durare nel tempo (è il caso di Marco).
Dire che ero soddisfatto del lavoro del mio hair-stylist personale è davvero riduttivo: era perfetto quello che era venuto fuori, davvero. La sua compagnia lo segue ovunque e ce li siamo ritrovati pure a Pavia… ammirevoli!
Il viaggio del ritorno è stato silenzioso: probabilmente ci stavamo preparando psicologicamente alla serata, forse per la testa mia e di Bicio vagava qualcosa di inconfessabile… ma non è questo il punto. Una volta tornati a Voghera siamo stati invasi da una valanga di fortuna con la F maiuscola che mi ha riempito il portafogli senza che avessi fatto nulla. La tappa all’Universo Moda è stata fondamentale per l’acquisto definitivo che avrebbe composto il look della mia serata.
Mercoledì sera non ricordo nemmeno dove abbiamo cenato: mi sono perso un pezzo! Ah no, giusto! Al Vascello! Con il famoso mascarpone da ‘menù del dia’ in mano ad Alessia Merz!!
Quando siamo tornati a casa mia (‘casa nostra’ per Bicio) mia mamma era nervosa come un cane, ma chi ci fa più caso? E’ la prassi. Non che me ne fregasse molto: la testa era tutta sui preparativi per la serata: ci siamo lavati, vestiti e profumati e poi veloce verso le case stabilite.
La notte di Halloween è stata davvero molto, molto bella! Il Metropolitan non era stracolmo e quindi, al contrario dell’inaugurazione, c’era tutto lo spazio necessario per ballare. Il fattaccio è che sono stato male… non riconoscevo più le persone (mi scuso con tutti quelli che me l’hanno fatto notare nei giorni successivi), sintomi di vomito e sonnolenza, deliri e blah blah blah. Nulla che mi abbia impedito di divertirmi, anzi ricorderò positivamente la nottata ancora a lungo.
La sera di Halloween è servita per un avvicinamento tra me e Valentina, che si è poi consolidato nella sera del 1 novembre.
The day after, dopo una sana dormita ed un pranzo abbondante a Casteggio, l’ho dedicato al giro dei cimiteri. Non andavo dal mio nonno paterno esattamente dal giorno in cui è morto, nel maggio del 2003. Ed era passato anche molto tempo dall’ultima visita alla mia cuginetta, nata come me nel 1988 e morta nell’agosto del 2001. Non parlo mai di lei, forse perchè non abbiamo mai condiviso nulla di speciale insieme. Lei apparteneva alla famiglia di mio padre, e mio padre lo vedevo una volta ogni quindici giorni… era difficile, anche se avessi voluto. Eppure mi soffermo a guardarla nelle foto certe volte, penso a quello che si è persa, a quello che invece avremmo potuto condividere insieme nel tempo. Lei era mia coetanea, sarebbe sicuramente stata una persona vicina, una persona in più alla quale voler bene. Eppure ho ripensato al modo in cui se ne è andata, ai due anni di sofferenze, al fatto che semplicemente non c’è più e che si è persa tutto. Ho pianto, forse per una specie di rimorso, non so bene perchè, ma ho pianto. Vorrei che fosse con me, tutto qui.
Ho rivisto suo fratello, l’altro mio cuginetto. Non lo vedevo da mesi e sono rimasto scioccato dalla crescita che sta facendo. Vorrei potergli parlare, vorrei anche con lui avere un rapporto diverso, ma le circostanze me lo impediscono. Gli auguro il meglio.
La previsione per la sera, dopo una giornata piuttosto difficile, era quella di stare in casa. Ma la proposta di Valentina è arrivata improvvisa e assolutamente inaspettata. Non potevo far altro che accettare, dato che ci tenevo almeno quanto lei. Strano, come abbiamo detto entrambi, pensare che abbiam condiviso otto anni di vita insieme ignorandoci o odiandoci, ed ora ritrovarci insieme al cinema, io e lei, da soli, a raccontarci la vita e a scriverne un nuovo pezzo di storia.
Il film che consiglio a tutti che abbiamo visto è Ratatouille.
Il venerdì l’ho passato con Mongana, prima all’Iper alla ricerca di vecchie conoscenze (lo so, sono passati anni, eppure lei sa ancora farmi battere il cuore… chissà che il tempo non metta a posto anche questa storia lasciata in sospeso) e poi in giro per Voghera con Vale e Valantine. La sera l’evento tanto atteso: il nuovo video delle Spice "Headlines". Io e Bicio, rintanati sui sedili anteriori della macchina, in trepidante attesa. Attesa ripagata da un elegante capolavoro.
In giro fino a notte fonda e poi a casa.
Non ho idea di cosa sia successo sabato pomeriggio, ma sono sicuro che alla sera ci siamo diretti al Master, una delle discoteche più interessanti della zona che però non sono riuscito a godermi come avrei voluto. Il locale è bellissimo: ha un ambientazione 70s, le luci colorate "Ushyeah", come dice Chiappa ma la musica, almeno questa volta, non era granchè. Il viaggio d’andata, con al volante Biciotto, è stato estenuante e complicato (prossima volta navigatore satellitare!!) ma alla fine siamo giunti felici (ed io affamato) a destinazione. Quanto ballare ho fatto? Eravamo in mezzo alla pista sopra il cubo più alto. Il ritorno, dopo un attesissimo paninazzo con dentro trentamila wurstel, è stato piuttosto complesso ma come sempre, anche se con un orario allucinante, siamo tornati tutti nelle nostre rispettive abitazioni.
Domenica pareva essere tranquilla dopo un pomeriggio a casa dei parenti a riempirmi di brufoli con pasticcini e coca-cole ed un giro all’affollatissimo Iper con Mongana e genitori ala ricerca di un paio di scarpe da ginnastica, due spazzolini e degli appendi-presine per la nonna. Adriana la ringrazio: averla scambiata per Roxy è deprimente ma mi ha fatto capire quanto sono stupido…. Il progetto di mia cugina all’interno di Bershka è fortunatamente fallito: lei non si rende conto dell’ansia che mi viene quando la vedo… ma vabbè, per fortuna sono uscito salvo.
La sera è complicata da raccontare, è come dicevo all’inizio la tempesta dopo la calma apparente, le urla di rabbia dopo le urla di gioia, le incomprensioni dopo i sorrisi. Scena da film: io esco di casa correndo, sono inseguito da due persone, sulla strada mi aspetta Bicio e partiamo sgommando. Ecco, è andata praticamente così.
Non me la sono goduta come avrei voluto, ma vedere al ’51’ Juventus-Inter finita (secondo me giustamente) 1-1 è stato bello, soprattutto perchè Bicio ed io stiamo condividendo la nostra vita anche nelle passioni: lui compra i cd, io guardo le partite. Allucinante ma bello… davvero bello.
Mentre mi rimpivo la bocca di piadine con speck, prosciutti vari e brie, Bicio seguiva attentamente segnalandomi puntualmente ogni mossa di Cambiasso (per me è ‘il pelato’) mentre una marea di juventivi (noi si era interisti) sembravano sul punto di ucciderci prepotentemente.
Non è stato facile dormire questa notte ed andare a scuola oggi e quindi fino alle 14.15, per le prove del concerto di Natale, non ne ho respirato il profumo (o l’odore?). Bicio ha mangiato da me a pranzo, poi tre ore e passa di prove (tutto top secret), un quarto d’ora al bar cantando ‘Aereoplano’ con uomini sconosciuti che la sapevano, una visit dalla cugina studiosa, e poi a casa a commentare le foto al Master. Bella pizza al Vascello e tanti saluti.
Da domani torna tutto alla normalità… ed io che pensavo fosse tornata l’estate!!!
The Funto